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    PANNELLO DI CONTROLLO SATA – DOMANDE FREQUENTI

    Avviso: è stato attivato il nuovo portale. Utilizzare la nuova versione invece che la vecchia

    Alcune spiegazioni che possono aiutarvi nell’utilizzo del portale di Sata per la fatturazione elettronica:

    1. Chi è esonerato dall’obbligo della fatturazione elettronica?
      Sono esonerati i contribuenti minimi, i contribuenti forfettari, i piccoli produttori agricoli e le associazioni sportive dilettantistiche che, per l’esercizio di attività commerciali, hanno conseguito nell’anno precedente ricavi non superiori a Euro 65.000. Per tali contribuenti vi è comunque la facoltà di avvalersi della fatturazione elettronica.
    2. Il cliente deve registrare il codice univoco sull’agenzia delle entrate?
      Sì, è consigliato che il cliente faccia la registrazione del codice univoco sul sito dell’agenzia delle entrate.
    3. Sull’ecommerce è possibile attivare il pagamento tramite carta di credito o Pay-pal?
      Per ora è attivo solo il pagamento tramite Bonifico ma sarà implementato a breve anche Pay-pal.
    4. Vengono inviati degli avvisi al cliente?
      Sì, viene inviata una mail di notifica quando viene inserita la fattura e vengono inviate delle notifiche via mail se la fattura contiene dei dati errati.
    5. Come faccio a scaricare le fatture fornitori?
      Bisogna collegarsi al pannello di controllo di Sata dal quale si possono scaricare i PDF o gli XML delle fatture fornitori.
    6. Come fa il commercialista a scaricare le fatture fornitore?
      Si può collegare sul vostro pannello di gestione, entrare nella sezione delle fatture passive e scaricarle in formato PDF Standard o tramite xml ed importarle sul suo gestionale.
    7. È possibile fare la fatturazione elettronica passiva con il commercialista e attiva con Sata o viceversa?
      Si, è possibile farlo anche se sconsigliato in quanto i flussi proverranno da 2 fornitori diversi e gli archivi saranno divisi. In questo caso si dovrà comunicare all’agenzia delle entrate il codice SDI del commercialista. Anche la soluzione inversa è possibile.
    8. Per quanto vengono conservati i documenti negli archivi di SATA?
      I documenti saranno archiviati come da disposizioni di legge per 10 anni e si avrà accesso a questi per tutto il periodo, anche se successivamente si cambia fornitore.
    9. Se si cambia fornitore, è possibile esportare le fatture sul nuovo?
      Sì, ci sono 2 possibilità:
      – l’utente si deve scaricare manualmente i suoi archivi fattura per fattura e reinserirli;
      – si può richiedere l’esportazione da parte di SATA. L’Ente archiviatore fornirà un file ISO dell’archivio per ogni tipologia documentale e per ogni anno fiscale al costo di 50€ ciascuno (per esempio per l’anno 2018 ci saranno 2 archivi, uno per le fatture attive e uno per quelle passive al costo di 50€ l’uno).
    10. Cosa succede quando finisce il credito?
      Nel caso finisca il credito, i canali sia di ricezione che di invio vengono disabilitati e le fatture passive restituiranno un errore (Sata notificherà ad Advantis questo problema e, dopo che il cliente avrà effettuato la ricarica, il flusso verrà ripristinato).
    11. Come faccio a emettere fattura verso l’estero?
      Si possono inviare le fatture attive all’estero con codice SDI XXXXXXX. Vengono archiviate regolarmente e non serve fare lo spesometro. La fattura però non verrà recapitata dal sistema di interscambio ma sarà cura di chi emette fattura l’invio al cliente.
      Per quanto riguarda le fatture passive non vengono ricevute tramite SDI e per questa tipologia bisogna per forza fare lo spesometro.
      Oppure si può decidere di non usare lo SDI e non inviare la fattura al sistema di interscambio.
    12. Come va compilato il codice Destinatario (codice alfanumerico di 7 caratteri)?
      – codice univoco (codice della piattaforma sulla quale il cessionario/committente vuole ricevere la fattura);
      – 0000000, nei casi di fattura destinata ad un soggetto che opta per la ricezione tramite PEC e questa sia stata indicata nel campo PEC;
      – 0000000, nei casi di fattura destinata ad un soggetto per il quale non si conosce il canale telematico (PEC o altro) sul quale recapitare il file;
      – 0000000, nei casi di fattura destinata ad un soggetto privato consumatore;
      – XXXXXXX, in caso di fattura emessa verso soggetti non residenti, non stabiliti, non identificati in Italia, e inviata facoltativamente al Sistema di Interscambio;
    13. I Sezionali per le fatture analogiche e per la fatturazione elettronica devono essere diversi?
      La numerazione delle fatture elettroniche e di quelle analogiche può proseguire ininterrottamente, a condizione che sia garantita l’identificazione univoca della fattura, indipendentemente dalla natura analogica o elettronica.
    14. È possibile rifiutare una fattura di merce non acquistata direttamente tramite il canale SDI?
      Nel caso si riceva una fattura per merce mai acquistata non è possibile rifiutare tramite il canale SdI la fattura elettronica. La contestazione dovrà avvenire tramite altri canali (via mail, telefono, ecc.), al fine di ottenere l’emissione di una corrispondente nota di credito. Nel caso si provveda alla registrazione della fattura di acquisto, non di competenza, in attesa del ricevimento della nota di credito, l’IVA relativa dovrà essere resa indetraibile.
    15. Sono obbligato ad inviare le fatture fuori campo Iva?
      Per le operazioni fuori campo di applicazione dell’IVA (ad esempio, le operazioni cosiddette “monofase” di cui all’art. 74 del D.P.R. n. 633/72), le disposizioni di legge stabiliscono che l’operatore non è tenuto ad emettere una fattura. Tali disposizioni non sono state modificate con l’introduzione della fatturazione elettronica, pertanto l’operatore non sarà obbligato ad emettere fattura elettronica. Per completezza, tuttavia, si evidenzia che le regole tecniche stabilite dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 30 aprile 2018 consentono di gestire l’emissione e la ricezione via Sdl anche di fatture elettroniche “fuori campo IVA” con il formato XML: pertanto, qualora l’operatore decida di emettere una fattura per certificare le predette operazioni, dovrà emetterla elettronicamente via SdI utilizzando il formato XML. In tale ultimo caso, il “codice natura” da utilizzare per rappresentare tali operazioni è “N2”.
    16. Dal 2019, se un fornitore non invierà la fattura elettronicamente, il contribuente IVA perderà la possibilità di detrarre l’IVA?
      Se il fornitore non emette la fattura elettronica, trasmettendola al Sistema di Interscambio, la fattura non si considera fiscalmente emessa. Pertanto il cessionario/committente (titolare di partita IVA) non disporrà di un documento fiscalmente corretto e non potrà esercitare il diritto alla detrazione dell’IVA. Questo gli impone di richiedere al fornitore l’emissione della fattura elettronica via SdI e, se non la riceve, è obbligato ad emettere autofattura ai sensi dell’articolo 6, comma 8, del d.Lgs. n. 471/97. Con la regolarizzazione potrà portare in detrazione l’IVA relativa.
    17. Quanto tempo passa normalmente dall’invio della fattura al ricevimento dell’esito dall’SDI?
      L’SDI dichiara che ci vogliono 5 giorni, ma in realtà questo periodo attualmente è molto più lungo infatti ci sono molte fatture di 8/10 gg fa non ancora esitate
    18. Come faccio a comunicare il codice SDI all’agenzia delle entrate?
      Il cliente si può rivolgere al proprio commercialista per fare questa attività.